I'll dance on the rainbow, beyond the clouds...

lunedì 22 agosto 2011

Allarme!!


Amici scrittori e lettori: credevamo che il peggio fosse passato, ma un nuovo pericolo si profila all’orizzonte. L’allarme deve essere diffuso il più in fretta possibile: troppe povere menti stanno già cedendo alla nuova minaccia, troppe vittime sono già state sacrificate per colpa della nostra cecità.
Vi state chiedendo di cosa sto parlando? Allora potrebbe essere troppo tardi, potreste già essere stati colpiti, senza nemmeno esservene resi conto.
Ma ve lo dirò, perché forse alcuni di voi possono ancora salvarsi. Il pericolo da cui sto cercando di mettervi in guardia si chiama Mary Sue.



La conosciamo già, starete pensando, ma forse non è così. Perché i tempi della classica Mary Sue sono passati, e forse dovremmo rimpiangerlo. Le nuove Mary Sue sono peggiori, molto più pericolose di quelle a cui siamo abituati.
Sono subdole, le Mary Sue moderne. Sanno come insinuarsi nella mente dei lettori, delle lettrici in particolare, fingendosi solidali. E quando colpiscono, quando la loro vera anima si rivela, spesso è già troppo tardi.
Dobbiamo aggiornarci per poterle combattere, saperle riconoscere.
Le nuove Mary Sue vengono presentate come le ragazze più imperfette di questo mondo. Gli autori le caricano di difetti e questo le rende accessibili, simili soprattutto alle lettrici più giovani. Non potrebbero essere più diverse da una Mary Sue, dite? Sbagliato, perché scoprirete presto che queste protagoniste che agli occhi del lettore appaiono come reali e imperfette, per gli altri personaggi sono esattamente uguali alle Mary Sue più classiche.
Le Mary Sue moderne non badano alla moda, non si interessano ai vestiti. Spesso si vestono “con le prime cose che trovano nell’armadio” e non badano a trucco e capelli. Il più figo della situazione, che in genere è stato un puttaniere di prima categoria per tutta la sua vita, si innamorerà di loro, sempre e comunque, spesso senza la minima giustificazione a livello di trama: questo fattore è necessario, ma non vincolante (ovvero, il figo si innamora sempre di Mary Sue, ma non tutte coloro di cui il figo si innamora sono Mary Sue… ma gran parte si, non prendiamoci in giro).
Non sono l’anima della festa, le moderne Mary Sue. Anzi, a detta dell’autrice sono chiuse e timide e preferiscono stare a casa a leggere un enorme libro (se possibile un classico ottocentesco, che probabilmente la creatrice della Mary Sue di turno non ha mai aperto) piuttosto che andare ad una festa. Ma non ha importanza se sono taciturne e magari scostanti, se non fanno assolutamente nulla per farsi benvolere, perché le Mary Sue moderne avranno sempre e comunque un gruppo di amici che farebbe carte false pur di stare accanto a loro.
Ovviamente le Mary Sue, quando sbagliano, sono sempre giustificate. E non fanno del male a nessuno, mai. Perché a costo di mortificarsi, a costo di perdere la vita e qualsiasi cosa a cui tengono, si sacrificano senza pensarci un istante: non solo per coloro a cui vogliono bene, ma anche uno sconosciuto che sta passando per caso, per un bambino mai visto prima, per un gattino intrappolato su un albero e, se capita, per la zanzara che sta per essere schiacciata.
Quindi attenti, aprite gli occhi. Una nuova Mary Sue potrebbe essere vicina, più di quanto pensate… magari, proprio nel vostro stesso computer.

domenica 7 agosto 2011

Viaggio per cani



Ennesima conferma che in Italia, nonostante tutte le campagne contro l'abbandono dei cani, nessuno si disturba a rendere semplice per i padroni di animali muoversi e viaggiare. A dicembre ho prenotato la nave per la Sardegna, scegliendo una compagnia che riempiva le sue pubblicità di "viaggia con lui!" e "pet zone: viaggio nella comodità per i nostri amici a quattro zampe". In agenzia mi hanno detto che le cuccette attrezzate per i cani erano piene (a dicembre, il che mi lascia immaginare l'enorme quantità di stanze che hanno attrezzato) ma che, sedando il mio cane per tutta la durata del viaggio, avrei potuto tenerlo comunque nella mia cabina. Sicura di questa possibilità ho prenotato, pagando 1100 euro per meno di dodici ore di viaggio. 
L'altro ieri sera è arrivato il giorno del viaggio: arrivata alla nave mi hanno fatta salire, mi hanno dato il numero della stanza e un lucchetto, "per il cane". Chieste spiegazioni, mi è stato detto che non potevo assolutamente portare il cane con me perché c'era la moquette, e che sul ponte alto della nave c'era una zona adibita agli animali: un corridoio formato da gabbie di alluminio, decisamente poco pulite. Ho cercato di spiegare che il mio cane arriva dal canile, ha dovuto affrontare mesi di terapia per riprendersi dai suoi primi mesi di vita e che tenerlo in una gabbia, in un posto sconosciuto, da solo, tutta la notte avrebbe vanificato tutti gli sforzi fatti da quando è con me. Molto sgarbatamente mi è stato risposto che "è solo un cane" e che "non contava la sua storia, c'erano delle regole." 
Io capisco le regole, sono una persona che non le infrange e che le comprende. Ma se mi viene assicurata una cosa, prima di comprare il biglietto, è giusto che poi venga rimangiata nel momento in cui mi imbarco? Sapendo che probabilmente non avrei comprato il biglietto se mi avessero detto la verità mi hanno mentito, portandomi così a essere costretta a seguire le loro regole di cui non ero stata informata. 
Io non abbandonerei mai il mio cane, ma molte persone trovandosi davanti a scogli di questo genere potrebbero essere tentate. Perché allora non facilitare la vita a chi accoglie in casa un animale? Perché accoglierlo sui mezzi e nei campeggi come un disturbo? Mentre a Vienna costruiscono il primo cinema in cui è permesso portare i cani, qui in Italia ancora non si possono far viaggiare senza danni: non è ora di darsi una svegliata, invece di limitarci a mandare il televisione commoventi campagne pubblicitarie?

giovedì 4 agosto 2011

back from ibiza




Power rythm
that time has come

this is the tribute
this is the master plan...


Dopo una settimana a Ibiza, posso dire che non fa per me.
Mi sono divertita, perché quando sono in un posto me lo godo a pieno, ma se dovessi scegliere una meta per le prossime vacanze la escluderei.
Mare bellissimo, sole perfetto, spiaggia fantastica e i locali... che discoteche, sembrava di essere in un film, uno spettacolo.
Eppure mi piace poter girare per le strade senza vedere gente che vomita ubriaca alle quattro del pomeriggio. Preferisco andare a ballare senza dovermi spostare ogni mezz'ora per evitare di trovarmi in una rissa tra un buttafuori e qualcuno che si è avvicinato troppo alle ballerine. Gradirei tornare nella mia stanza in hotel e non passare una notte sveglia perché nei corridoi ragazzi che hanno bevuto troppo cercano di aprire la porta per entrare in camera.
un po' triste, perché sembra che non ci si possa divertire senza ubriacarsi. Non sono una bigotta, ho bevuto anche io, ma sempre nel limite della decenza. Sempre senza diventare un pericolo per gli altri. Potrebbe essere una città incredibile, la capitale del divertimento, un posto perfetto per rilassarsi di giorno e divertirsi di notte, e invece troppo spesso viene rovinata. 


time out in the night
viva la revolution

power rythm