I'll dance on the rainbow, beyond the clouds...

venerdì 22 luglio 2011

Jane Austen


L'immaginazione di una donna è molto veloce; 
salta dall'ammirazione all'amore
 e dall'amore al matrimonio in un momento.
-Orgoglio e Pregiudizio



La base di ogni passione consiste nel momento in cui si entra in contatto con ciò che ne è l’oggetto. Senza l’incontro, nulla può accadere: ma in che modo nel ventunesimo secolo una persona può accostarsi a Jane Austen, una scrittrice di duecento anni fa? Cosa può accendere la passione per libri che in decine di telefilm e film vengono definiti dei “mattoni” non solo dagli adolescenti costretti a leggerli ma anche dai loro genitori?
Probabilmente, la scintilla non può scoccare se non con l’aiuto della casualità.
Per caso, ad una festa, Elizabeth incontra Darcy. Per caso, in un vecchio scaffale dimenticato, una ragazza (o, perché no, un ragazzo) incontra un libro dal nome familiare.
Ed è un colpo di fulmine? Ovviamente no, non sarebbe Jane Austen. È un lento, profondo, graduale innamoramento. Non potrebbe essere altrimenti, perché i romanzi di Jane sono come i suoi personaggi maschili: chiusi in sé stessi, orgogliosi, sospettosi. Ci vogliono persone brillanti come Elizabeth, costanti come Elinor, fortunate come Anne, attente come Fanny, curiose come Catherine e ambiziose come Emma per penetrare la barriera di quelle pagine, per trovare l’affetto dietro la freddezza, la brillante intelligenza dietro l’orgoglio, l’amore dietro il sospetto.
Alcuni dopo poche pagine liquidano l’autrice, sbuffando per la noia a accusandola di superficialità. Ad altri basta uno sguardo alla copertina o alla trama. Tuttavia coloro che ascoltano la ragione, come Elinor Dashwood ci insegna a fare, forse riusciranno a superare il pregiudizio e a seguire Elizabeth Bennet verso il suo Darcy, verso quell’oro che a prima vista non luccica.  

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